Conti dormienti assicurativi sopra i 4 miliardi: folle (interessato?) boicottare Fondo ristoro per ex soci BPVi e Veneto Banca a cui vanno anche i ben maggiori conti dormienti bancari
OSSERVATORIO RISPARMIO TRADITO FARE IN FRETTA SALVIAMO ANCHE LE IMPRESE
Con la cessione dei crediti delle due Popolari, non recepiti da Banca Intesa San Paolo, in capo alla SGA società che dovrà procedere all’ottimizzazione di tale posta ai fini della liquidazione, bisogna evitare in maniera assoluta la possibilità di speculazione a ulteriore danno dei risparmiatori e delle imprese :
1) evitare cartolarizzazioni selvagge dei crediti deteriorati soprattutto quelli delle micro e piccole imprese
2) prevedere l’assegnazione della gestione di parte degli asset anche a soggetti esterni ad SGA (Istituzionali o sottoposti a controllo pubblico).
3) garantire la condivisione della gestione di parte degli asset a soggetti istituzionali o sottoposti a controllo pubblico operanti nel territorio
4) preferire soluzioni capaci di valorizzare i crediti deteriorati, piuttosto che mirare ad una mera cartolarizzazione degli stessi agli attuali prezzi di mercato speculativi, con l’obbiettivo di garantire la ripresa, l’operatività e la sopravvivenza delle piccole e micro imprese, spina dorsale della nostra economia
Fondo Risparmio Tradito
E’ particolarmente ed estremamente urgente che i decreti di attuazione non pregiudichino in maniera irreversibile anche le prospettive aperte dalla legge di Bilancio 205 del dicembre scorso, che ha istituto il Fondo vittime da reati finanziari alimentato con i conti dormienti senza alcun peso nelle casse pubbliche che dovrà rimborsare al 100% e immune da blocchi della comunità Europea riguardante gli aiuti di stato, tutti i risparmiatori vittime senza alcun tipo di paletto agevolando al massimo le istruttorie ANAC di accesso al fondo. Nell’iter parlamentare si è sviluppato un positivo confronto tra Gruppi parlamentari, Governo ed associazioni di tutela dei risparmiatori che ha portato al voto unanime del parlamento con l’impegno da parte di tutte le forze politiche a una soluzione soddisfacente per le vittime di questa colossale truffa di massa.
E’ drammatico che mentre lo Stato sta attuando i decreti per risarcire i risparmiatori traditi questi vedano il loro patrimoni aggrediti da procedure esecutorie.
Con il passaggio dei c/c a Banca Intesa San Paolo si sta verificando un approccio algidamente tecnico: si ignorano le origini del fido e se ne chiede il rientro. Al mancato rientro viene proposta il rinnovo con tassi del 20,450% insostenibili oggettivamente, con commissioni applicate unilateralmente senza nessuna possibilità di contestazione,
Il rischio assai concreto di procedure esecutive sul patrimonio personale, vale sottolineare spesso rappresentato dalla abitazione, e dagli immobili per le attività delle 25.000 imprese la situazione è di assoluta e estrema emergenza, le ipoteche a rischio nel territorio del nord est sono 300.000 (200.000 per ex Bpvi e 100.000 per ex Veneto Banca).